Cari Amici e Amiche, come ogni anno ci apprestiamo a vivere il periodo quaresimale nel segno della riflessione condivisa. Poco prima di avventurarci in questo nuovo cammino, all’improvviso, nel cuore dell’Europa, è arrivata la guerra. Una notizia che ha sconcertato tutti e che inevitabilmente ci ha spinto a dedicare un pensiero a chi nel 2022 deve rintanarsi in un bunker per mettersi al riparo dalla follia umana. Il tema scelto tempo fa per questa QUAR22 era focalizzato sulle differenze e affinità tra Beatitudini e Comandamenti. Sentiamo di essere stati tristemente profetici. La guerra di questi giorni è il chiaro segno che un mondo impostato sull’accettazione passiva di comandamenti e la loro relativa sistematica violazione non va lontano e rischia di ripetere gli stessi fatali errori condannando l’umanità a riscrivere pagine sempre più tristi della sua storia.

Al contrario, un mondo capace di fare proprio il senso profondo delle Beatitudini sarebbe capace di porre una valida ipoteca sul proprio futuro di pace e giustizia sociale.

Ogni anno, dal 2005, proponiamo delle brevi riflessioni quotidiane che ci accompagnano per l’intero periodo della Quaresima. Si tratta di un’iniziativa che ha lo scopo di mettere in dialogo menti pensanti, e che vuole porsi al di là del dualismo ormai arrugginito tra atei e credenti. Un momento di confronto tra persone che hanno scelto di percorrere un cammino consapevole verso un comune orizzonte di senso.

Per questa XVIII edizione, che ha inizio oggi 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, e terminerà il 14 aprile, Giovedì Santo, abbiamo pensato di approfondire la relazione tra Beatitudini e Comandamenti, provando a capire il senso delle affinità e la portata delle differenze.

Più volte nel corso delle nostre Riflessioni domenicali, abbiamo commentato brani del Vangelo che ci ponevano davanti a un’apparente dicotomia: i Comandamenti da un lato, le Beatitudini dall’altro, come se una cosa escludesse l’altra. Ma cosa significa realmente privilegiare l’uno o l’altro aspetto? E la Chiesa di oggi per chi “fa il tifo”?

Papa Francesco non sembra avere dubbi in proposito. Più volte il pontefice ha infatti ribadito che le Beatitudini sono i “nuovi Comandamenti”. A differenza di questi ultimi, che si configurano come una lista di cose da fare (ma soprattutto da non fare), le Beatitudini ci riportano in una dimensione nuova in cui l’uomo non è un peccatore da redimere a suon di frustate (come cavalli selvatici) ma un essere con il quale Dio si pone in dialogo. Le Beatitudini sembrano restituire un’altra chance a un “cuore chiuso alla salvezza”, per usare le parole di Francesco. E qui le cose si complicano. Come può un messaggio che invita a pensarsi poveri, miti e misericordiosi sopravvivere in un mondo in cui, come nota il sociologo Zygmunt Baumann, fin da piccoli ai bambini viene insegnato l’antagonismo, ad essere competitivi, perché essere migliori di qualcun altro, e di conseguenza renderlo peggiore di noi, ci garantirà prestigio, quindi potere e sicurezza?

In altre parole, possono le Beatitudini trovare spazio in un mondo abituato a percorrere sentieri tracciati per seguire i Comandamenti? Qualcuno potrà giustamente obiettare che nessuno segue i Comandamenti, visto che omicidi, furti e desideri proibiti si moltiplicano tra gli uomini senza sosta, ma è la nostra mentalità ad essere programmata sullo stile prescrittivo. Amiamo sentirci dire cosa fare con la stessa intensità con la quale amiamo trasgredire senza che questo ci causi il minimo senso di colpa. E non è questo, dopotutto, il senso ultimo della mentalità prescrittiva? Aderire passivamente a poche semplici regole senza che il nostro spirito ne sia minimamente scalfito. Ma quale è il senso profondo dei Comandamenti?

Il nostro cammino quaresimale stavolta partirà da qui. Dalla valenza morale e sociale di seguire norme senza che vi sia un’autentica rivoluzione dello spirito.

Ad accompagnarci in questo percorso di riflessione, saranno amici e colleghi che proporranno il loro pensiero o quello di filosofi, poeti, narratori, letterati e scienziati che nel corso dei secoli hanno contribuito a rischiarare, con la luce del pensiero, la caverna in cui siamo nati e in cui spesso torniamo, nostro malgrado, senza saperne uscire.

Come negli anni scorsi, vi invitiamo a partecipare attivamente condividendo con noi e con gli oltre 600 “lettori” sparsi in Italia e nel mondo, che ci seguono giornalmente, tramite e-mail, un breve pensiero su questi temi che possa contribuire a rendere anche il cammino quaresimale di quest’anno un autentico viaggio nelle radici più profonde della ricerca dell’Uomo ricerca di Dio.

Che l’avventura abbia inizio.

Buon cammino a tutti e buona Quaresima di pace 2022.

Giovanni de Gaetano (giovanni.degaetano@moli-sani.org)

Marialaura Bonaccio (marialaura.bonaccio@moli-sani.org)