XVIII EDIZIONE

MARTEDÌ 29 MARZO 2022

La Legge e le Beatitudini

Scrivo questo mio pensiero non tanto per quelle persone che sembrerebbero nate già sante come Carlo Acutis stroncato nel 2006 a 15 anni da una leucemia fulminante e proclamato beato il 10 ottobre 2020. Scrivo per quanti/e che come me si riconoscono in quella spiritosa e quanto vera definizione di “onesti peccatori” che il carissimo amico, Giorgio, piccolo fratello di Gesù, aveva forgiato per sé e per l’umanità in cammino. Sì in cammino perché le beatitudini sono come una vetta che si conquista con impegno e fatica e anche con la preghiera, passando di conversione in conversione. Sono l’approdo di una crescita dell’amore che inizia col rispetto dell’universale regola d’oro “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” o nella sua più positiva e costruttiva versione “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”. Una regola che l’infanzia spirituale trova comodo decalogare (i 10 comandamenti) per poter fare un esame di coscienza che sia una verifica accertata né autoreferenziale né auto compiacente. Si incomincia da lì e poi si cresce. Gesù stesso non ha mai negato il valore basico della Legge (Mt, 5, 15 “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento”), e l’ha resa quello che dovrebbe essere: un primo inizio verso il Bene agire. E poi l’ha svincolata dalla sua formulazione stessa, perché non sconfini nell’auto idolatria dandole come sfondo il Bene (Luca, 14. 1-6 la guarigione avvenuta di sabato). Ancora oggi (notizia del 4 marzo su Aleteia online) il Rabbino di Odessa, Szlomo Bakszt, che di sabato evacua i 250 bambini dall’orfanotrofio locale dove poco prima erano caduto accanto delle bombe russe, è un bell’esempio che ci viene proprio da un esponente di quella religione, l’ebraismo, che ha nella Legge la sua colonna portante ma riconosce l’amore e la carità superiori alla Legge. Noi cristiani abbiamo l’Amore come asse portante della nostra fede, ma quando sento i propositi del patriarca Kyrill che giustifica la guerra e vedo dei cristiani che ammazzano in nome di Cristo mi dico che non siamo neppure arrivati al “non uccidere” delle Tavole della Legge. E la rimpiango.

Sono le Beatitudini un programma di vita per tutti/e? Se leggiamo il Vangelo Matteo (cap. 5) Gesù le aveva affidate ai soli suoi discepoli dopo essere salito su un monte e averli radunati intorno a lui. Mentre nel Vangelo secondo Luca (6,19-23) Gesù le propone a tutta la folla. Come spesso accade, la risposta non è univoca. Certo dipende dall’evangelista che scrive e per chi scrive, ma noi “onesti peccatori e peccatrici” possiamo sempre confidare nel fatto che il primo ad essere nella divina eternità è stato il ladrone alla destra di Gesù sul Golgota, che non si sa se fosse “onesto”, ma era diventato buono, in quanto capace di riconoscere il sommo Bene che gli pendeva accanto. Il Venerdì santo avrò un pensiero anche per lui.  Buona Pasqua a voi.

Silvana Panciera, Brisbane, QLD-Australia