È l’amore, questa misura esagerata, che fa la differenza

La giustizia che ci è chiesta dal Vangelo è la stessa che ci ha mostrato Cristo ed è estrema, radicale, eccessiva, come l’amore. La giustizia di questo mondo coincide con il semplice stare alle regole. È una giustizia che salva innanzitutto la forma. Ma la verità è che la giustizia che ci viene dal vangelo è una giustizia che supera anche le misure delle regole e della forma. È una giustizia che va alla sostanza delle cose, e molto spesso questa sostanza è nascosta a una lettura meramente superficiale della vita.

Compiere il proprio dovere ci rende giusti, ma amare ciò che si fa ci rende cristiani. È l’amore che fa la differenza. Non basta non uccidere qualcuno con le proprie mani. Bisogna ricordarsi che ci sono tanti modi per uccidere il proprio fratello e la propria sorella. Ad esempio ignorandolo/a, dimenticandoci di lui/lei, denigrandolo/a, parlando male, mostrando agli altri le sue debolezze, ridicolizzandolo/a.

Tutte queste cose non le troviamo nel codice penale, ma davanti alla Parola di Gesù ognuna di queste cose è grave come un omicidio. Può sembrare un’esagerazione, ma la verità è che il vangelo vive di questa misura esagerata.

Ecco perché c’è bisogno di un’intelligenza molto più profonda nel giudicare le cose. È quell’intelligenza che ci ricorda che non ha senso offrire a Dio qualcosa se si ha qualche conto in sospeso con il proprio fratello o la propria sorella. Dio guarda la nostra capacità d’amare, non la nostra capacità di cadere in piedi.

Luigi Maria Epicoco, teologo e scrittore, L’Aquila

Segnalato da Silvana Panciera, Brisbane, Australia