XVIII EDIZIONE

LUNEDÌ 21 MARZO 2022

Se io fossi un angelo
Se io fossi un angelo, chissà cosa farei
Alto, biondo, invisibile, che bello che sarei
E che coraggio avrei
Sfruttandomi al massimo, è chiaro che volerei

Zingaro libero, tutto il mondo girerei
Andrei in Afganistan e più giù in Sudafrica
A parlare con l’America
E se non mi abbattono anche coi russi parlerei

Angelo se io fossi un angelo
Con lo sguardo biblico li fisserei
Vi do due ore, due ore al massimo
Poi sulla testa vi piscerei
Sui vostri traffici, sui vostri dollari (dollari)
Sulle vostre belle fabbriche di missili (di missili)

Se io fossi un angelo, non starei mai nelle processioni
Nelle scatole dei presepi
Starei seduto fumando una Marlboro
Al dolce fresco delle siepi
Sarei un buon angelo, parlerei con Dio
Gli ubbidirei amandolo, ma a modo mio (a modo mio)
Gli parlerei a modo mio e gli direi

Cosa vuoi da me tu
I potenti che mascalzoni e tu cosa fai, li perdoni
Ma allora sbagli anche tu
Ma poi non parlerei più

Un angelo, non sarei più un angelo
Se con un calcio mi buttano giù
Al massimo sarei un diavolo
E francamente questo non mi va
Ma poi l’inferno cos’è, a parte il caldo che fa
Non è poi diverso da qui

Perché io sento che, son sicuro che
Io so che gli angeli sono milioni di milioni
E non li vedi nei cieli ma tra gli uomini
Sono i più poveri e i più soli
Quelli presi tra le reti
E se tra gli uomini nascesse ancora Dio
Gli ubbidirei amandolo a modo mio, a modo mio

A modo mio
(R. Costa – L. Dalla)

Marialaura Bonaccio